I PROBLEMI DIGESTIVI AFFRONTIAMOLI a TAVOLA! 1° parte
Nella società moderna, sempre più di corsa e di fretta, un numero ogni giorno maggiore di persone soffrono di disagi e problemi digestivi, allo stomaco ed intestino.
Acidità di stomaco, reflusso, ernia iatale, inappetenza, ulcere, gonfiore di pancia, colon irritabile, infiammazione intestinale, stitichezza e diarrea, morbo di Chron, intolleranze e celiachia sono solo alcune delle innumerevoli malattie che si possono sviluppare nel sistema digerente.
Spesso quando emergono dolori e disagi allo stomaco o all'intestino si è abituati a cercare sollievo assumendo qualche tipo di medicinale, dalla medicina moderna ai medicinali omeopatici, dalle tisane ai rimedi naturopatici, ecc.
Eppure Stomaco ed intestino sono organi che costantemente sono a contatto con il cibo e le bevande che consumiamo ed è quindi facile comprendere come la loro condizione di benessere e le loro funzionalità siano strettamente collegate con il tipo di alimento che decidiamo di mangiare.
Molti dei disagi che possono apparire nel sistema digerente possono spesso essere collegati ad un consumo eccessivo di qualche alimento non proprio ideale ed equilibrato.
Quindi basterebbe semplicemente scoprire quali alimenti stanno creando il problema per affrontare i dolori e disagi alla radice.
La digestione è un importantissimo e fondamentale processo con cui il nostro organismo “demolisce” alimenti vegetali ed animali in sostanze nutritive che poi assorbe tramite l’intestino, allo scopo di nutrire l’intero organismo e permettere tutte le funzioni biologiche.
E’ un processo fondamentale e centrale per mantenere una condizione di benessere, di corretta funzionalità di tutti gli organi e funzioni del metabolismo; in caso infatti di una sua disfunzione è possibile che non vengano assorbite sufficienti sostanze nutritive che servono agli organi per funzionare correttamente.
Non a caso Ippocrate, medico dell’antica Grecia, era solito dire che
“TUTTE le MALATTIE HANNO INIZIO NELL’INTESTINO!”
per sottolineare ed evidenziare quanto sia importante il processo digestivo per conservare una condizione di benessere.
Questo processo, che noi diamo per scontato, è un meccanismo molto forte, profondo e che richiede moltissima energia; in poche ore il sistema digerente è in grado infatti di demolire ed assimilare alimenti che sono stati creati dalla natura nell’arco di mesi o a volte anni.
Si tratta allo stesso tempo di un processo molto delicato, non del tutto automatico, che richiede numerose fasi successive, tra loro interconnesse ed interdipendenti, fasi che devono essere in sintonia, in un gioco di equilibrio precario che a volte si può perdere creando dolori, disagi e disfunzioni.
Il sistema digerente, con il suo delicato equilibrio, è stato creato nell’arco di centinaia di migliaia di anni di evoluzione, per trasformare determinati tipi di alimenti, cibi con cui l’essere umano è stato a contatto per migliaia di anni.
La moderna industria alimentare ha invece trasformato profondamente gli alimenti che mangiamo e ne ha creati molti completamente nuovi, mai esistiti in passato.
Non è strano quindi pensare che il sistema digerente possa non essere abituato a questi cibi nuovi o trasformati e che possa quindi soffrire se il consumo di questi alimenti è eccessivo in quantità e frequenza di consumo.
Siamo inoltre abituati a non occuparci della digestione, a darla per scontata, automatica e garantita, pensando che si possa mangiare quello che si vuole, in qualsiasi quantità, con qualsiasi altro cibo e a qualsiasi ora.
La realtà purtroppo e ben diversa e con il nostro stile alimentare e di vita possiamo facilmente influire profondamente sulla digestione, in negativo ma per fortuna anche in positivo.
Insomma il processo digestivo ci richiede di essere presenti, partecipi, di prenderci cura di questo meccanismo cosi delicato e fondamentale.
Ma quali sono quindi gli ALIMENTI che possono DARE FASTIDIO a STOMACO ed INTESTINO, cibi che se consumati in quantità eccessive o troppo frequentemente, possono indebolire questi organi?
Ne parleremo nella 2° parte di questo articolo, che PUOI LEGGERE QUI