Il sovrappeso e l’obesità sono un fenomeno mondiale in continua espansione, fenomeno quasi inesistente fino a qualche decennio fa e che ai giorni nostri colpisce tutte le nazioni sviluppate e quelle in via di sviluppo.
La peculiarità di questo fenomeno è che tende ad aumentare man mano che una nazione migliora le proprie condizioni economiche e raggiunge il benessere; sembrerebbe che lo stile di vita moderno spinga l’organismo ad aumentare di peso.
Sempre più persone si sforzano di perdere peso e soprattutto di mantenere il peso forma negli anni, con l’avanzare dell’età, utilizzando svariate diete dimagranti che continuamente vengono immesse sul mercato, come se fossero dei beni di consumo, una dieta da pagare, magari anche comprando gli “alimenti certificati” per quella tipologia di dieta.
Eppure sempre più ricerche scientifiche dimostrano che le diete dimagranti, pur dando risultati nei primi mesi, risultano inefficaci nel medio lungo periodo: seguendo cioè i regimi dimagranti non si riesce a mantenere il peso forma negli anni, continuando a riprendere peso dopo aver concluso una dieta.
Oltretutto le ricerche dimostrano che chi si sottopone ogni anno o spesso a diete dimagranti ha sempre più difficoltà a perdere peso e quindi ha un maggior rischio di rimanere sovrappeso o obeso con l’avanzare dell’età. Proviamo quindi ad analizzare le più comuni diete dimagranti per scoprire i loro limiti e punti deboli.
Le diete ipocaloriche
Questa tipologia di diete fa perdere peso riducendo il consumo di calorie. Il concetto base è che se si consumano quotidianamente meno calorie, rispetto al fabbisogno dell’organismo , si perderà peso.
In effetti nei primi mesi si tende a perdere peso ma dopo questo periodo l’organismo reagisce e riduce il suo fabbisogno; si tratta di un meccanismo millenario che si è sviluppato per sopravvivere a periodi di carestia, di siccità, di guerre, in cui la disponibilità di cibo era molto limitata. Se c’è poco cibo l’organismo si adatta a sopravvivere comunque con meno calorie, cioè il metabolismo rallenta.
Appena però si finisce la dieta e si ricomincia a mangiare la quantità di calorie normale ecco che il copro riprende rapidamente i chili persi perché adesso il suo fabbisogno è più basso di prima e quindi l’eccesso si trasforma in grasso. E’ il cosiddetto “effetto Yo-Yo”: perdo peso durante la dieta e recupero il peso perso appena smetto di essere a dieta.
Con l’avanzare dell’età però il metabolismo rallenta spontaneamente e quindi è sempre più difficile perdere peso.
Questo tipo di diete quindi non si rivelano efficaci nel mantenerci in forma negli anni, ma solo per quei pochi mesi durante i quali le seguiamo.
Le diete a basso contenuto di grassi (Low-Fat)
Anche questo tipo di regimi dietetici fanno parte delle diete ipocaloriche e quindi presentano gli stessi limiti sopra indicati.
Una meta-analisi pubblicata nel 2015 in The Lancet Diabetes & Endocrinology(1) , eseguita dai ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston ha analizzato 53 studi randomizzati, confrontando i risultati per la perdita di peso di 68.128 partecipanti che avevano seguito una dieta a basso tenore di grassi o senza grassi.
I risultati: le diete a basso contenuto di grassi erano in realtà meno efficaci. Dopo un anno o oltre, altre strategie alimentari usate per far perdere peso alle persone avevano più efficacia.
Le diete iper-proteiche (o Low-Carb)
Questo tipo di regimi dietetici fanno perdere peso aumentando notevolmente il consumo di proteine e riducendo il consumo di carboidrati, che vengono considerati la causa del sovrappeso.
Durante questi regimi viene consigliato di consumare dal 30 al 40% delle calorie sotto forma di proteine, valori molto diversi rispetto ai principali consigli nutrizionali delle più importanti realtà scientifiche, come per esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che consigliano un consumo tra il 10 ed il 15% di proteine.
Non introducendo abbastanza carboidrati, il corpo è costretto ad utilizzare le proteine ed in particolare il grasso corporeo superfluo come fonte di energia.
Utilizzare però grassi e proteine per produrre energia tende a creare un eccesso di sostante che intossicano l’organismo.
Secondo il dr. Franco Berrino dell’Istituto Tumori di Milano, «il meccanismo delle diete iperproteiche è quello di intossicare il sistema nervoso viene cioè intossicato il centro dell’appetito, e quindi di fatto la gente mangia meno, e rimane con l’idea che sia meglio mangiare tante proteine. meno, e rimane con l’idea che sia meglio mangiare tante proteine. Questa concezione è sbagliata. Studi importantissimi a livello sia europeo che americano hanno dimostrato che un elevata percentuale di proteine animali è un fattore che mette ad alto rischio di obesità. Chi invece consuma maggiormente cereali, frutta verdura e in misure più ridotte carne e pesce tende a rimanere nel peso-forma».
- Secondo lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) che ha analizzato lo stile di vita, l’alimentazione e la condizione di salute di 500 mila persone, per 15 anni
INGRASSA DI Più CHI MANGIA Più PROTEINE.
- Un altro studio pubblicato su Cell Reports(2) dichiara:
«LA DIETA IPERPROTEICA? Un falso mito, NON FA DIMAGRIRE» «Un regime a base di carne fa perdere peso nei primi 6 mesi ma alla lunga il vantaggio si perde»
- Un recente studio pubblicato dall’università di Verona (3) , ha evidenziato che i bambini tra gli 8 e i 12 anni obesi o in sovrappeso assumono una quantità di proteine maggiore rispetto ai coetanei normopeso che invece ingeriscono più carboidrati. Questi studi mettono quindi in evidenza il fatto che le diete iperproteiche non funzionano a lungo termine, impedendo di mantenere il peso forma negli anni con il rischio di danneggiare l’organismo:
Secondo il prof. Alberto Battezzati, associato di fisiologia presso l’Università degli Studi di Milano, direttore del Centro Icans per lo studio della composizione corporea –
“L’ECCESSO Di PROTEINE METTE A RISCHIO LA FUNZIONALITA’ RENALE ed EPATICA, soprattutto se il regime alimentare è seguito per lungo tempo.”
Questi regimi alimentari partono dal presupposto che i carboidrati facciano ingrassare ma in realtà ciò dipende dal tipo di alimento che si consuma. Pasta, riso bianco, pane e prodotti da forno, farina “00”, zucchero, patate sono tutti alimenti ricchi di carboidrati che in effetti fanno prendere peso.
Esistono però molti alimenti ricchi di carboidrati che non causano aumento di peso, anzi possono aiutare a mantenere il peso corporeo: cereali integrali (riso, farro, orzo, miglio, quinoa, ecc.), legumi e verdure. Oltretutto gli alimenti sopra indicati sono fondamentali, che non possono mancare se si vuole seguire uno stile alimentare vario, sano ed equilibrato.
Una questione di INFIAMMAZIONE?
Sempre più ricerche mostrano come le persone in sovrappeso ed obese hanno una condizione cronica di infiammazione della mucosa intestinale.
Tale infiammazione altera i meccanismi di assorbimento dei nutrienti aumentando l’assorbimento di grassi e zuccheri, aumentando la resistenza all’insulina da parte delle cellule e portando così ad un aumento del peso.
Ogni alimento ha una capacità di essere ANTI o PRO INFIAMMATORIO e quindi può ridurre o aumentare l’accumulo di peso corporeo.
Gli alimenti con capacità ANTI-INFIAMMATORIe che quindi riducono l’infiammazione a livello intestinale, sono:
- I cereali integrali (il riso in particolare) - Gli alimenti vegetali ricchi di Omega3 (semi di lino, soia, - Pesce azzurro, ricco di omega 3 - Le verdure, in particolare la famiglia delle cipolle, mentre p le solanacee (pomodori, melanzane, peperoni e patate) NON hanno un tale effetto. - La frutta (soprattutto le mele)
Guarda caso gli alimenti che invece sono PRO-INFIAMMATORI sono:
- tutti i CIBI ANIMALI (carni incluse), eccetto il pesce, - lo ZUCCHERO e i cibi ad alto indice glicemico/insulinico (PATATE, FARINA «00», RISO BIANCO, CIOCCOLATO, ecc.), - ed il SALE.
Perché le diete dimagranti non funzionano?
I regimi dimagranti hanno il solo obiettivo di far perdere peso il prima possibile ma trascurano spesso la salute e l’equilibrio dell’organismo.
Nell’ottica della medicina naturale il sovrappeso e l’obesità sono invece considerati delle patologie, delle vere e proprie malattie.
Un sano stile alimentare ha quindi l’obiettivo ben più ampio di recuperare una condizione di equilibrio e di benessere globale, condizione che ha come conseguenza il recupero del peso forma; se si è sani è facile mantenere il proprio peso corretto.
Cosa mangiare per perdere peso in modo sano?
In quest’ottica diventa fondamentale seguire uno stile alimentare vario, sano ed equilibrato che si basi sugli alimenti che la stessa scienza considera come fondamentali per l’essere umano: cereali integrali e verdure in primis, legumi e pochi alimenti di origine animale, frutta e semi oleosi.
Un tale regime alimentare esiste già e si può sintetizzare con il termine di dieta mediterranea e di dieta orientale, i 2 stili alimentari più equilibrati a livello mondiale.
Per perdere peso più facilmente seguendo questi regimi alimentare consiglio di consumare un quantitativo maggiore di verdure sia crude che cotte, utilizzando spesso anche le zuppe e minestroni.
Come primi piatti è meglio ridurre o evitare per qualche tempo gli alimenti fatti di grano, come pasta e prodotti da forno (anche integrali); sono invece molto indicati il riso integrale a chicco lungo, il miglio, l’orzo, il mais e la quinoa.
Come secondi meglio dare priorità ai legumi ed utilizzare come cibo animale soprattutto il pesce (meglio se a carne bianca), rispetto a carni e formaggi.
Come dessert e per soddisfare la voglia di dolce è molto indicata la frutta, cruda o cotta.
1) Dr Deirdre K TobiasEmail the author Dr Deirdre K Tobias, Mu Chen, ScD, Prof JoAnn E Manson, MD, Prof David S Ludwig, MD, Prof Walter Willett, MD, Prof Frank B Hu, MD. Published: The lancet, Diabet & Endocrinology, 29 October 2015
3) Protein Intake as a Risk Factor of Overweight/Obesity in 8- to 12-Year-Old Children. Del Mar Bibiloni M1, Tur JA, Morandi A, Tommasi M, Tomasselli F, Maffeis C.