Negli ultimi anni nei paesi industrializzati si sta assistendo ad un aumento elevato dei casi di allergie, tanto che gli esperti della World Allergy Organization (Wao), nel corso del congresso annuale appena terminato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, hanno parlato delle allergie come di uno tsunami che si sta abbattendo sull’umanità. Nel paesi occidentali si stima che circa il 25% delle persone soffra di una patologia di natura allergica.
Allergie alle vie respiratorie ed allergie alimentari sono reazioni anomale che l’organismo produce quando viene a contatto con sostanze naturali come il polline, gli acari, il pelo dei gatti o al glutine, ecc. Spesso si considera che il problema dell’allergia sia il contatto con la sostanza a cui si è allergici; in quest’ottica l’evitare l’esposizione a tale sostanza sembra risolvere il problema.
Ma ad una analisi più approfondita ci si potrebbe chiedere come mai il corpo reagisca a sostanze naturali presenti da secoli nell’ambiente, producendo dolori e disagi? Come mai l’incidenza della allergie è molto elevata ed in continuo aumento soprattutto nei paesi industrializzati, dove non abbiamo più problemi di carenze nutrizionali e di mancanza di igiene?
In realtà questo problema può essere affrontato partendo da un altro punto di vista: la reazione anomala dell’organismo, la sua ipersensibilità ad una sostanza del tutto naturale. Il problema nasce quindi da una condizione di squilibrio, o “debolezza” dell’organismo ad adattarsi all’ambiente esterno in cui vive. Tale capacità di adattamento è sempre stata una abilità fondamentale per lo sviluppo dell’umanità, che nei millenni si è dovuta adattare a cibi, climi, temperature, umidità, ecc.. diverse. Adattabilità vuole anche significare elasticità, capacità di cambiare al mutare delle condizioni esterne.
Da questo punto di vista il cibo diventa centrale e fondamentale. Il cibo infatti è AMBIENTE CONCENTRATO, è cioè un parte dell’ambiente esterno o detto in un altro modo, il cibo concentra dentro di se le caratteristiche ambientali (sostanze nutritive, acqua, temperatura, luminosità,….) in cui cresce.
Mangiando il cibo quindi si introduce dentro di noi una parte dell’ambiente esterno; il cibo poi viene trasformato ed utilizzato per creare le nostre cellule, tessuti, organi, ossa, ecc… Tramite il processo del mangiare l’ambiente esterno, concentrato nel cibo, si trasforma in noi stessi; il nostro corpo è fatto di una parte dell’ambiente esterno!
Se il cibo che prevalentemente consumiamo è quello locale e di stagione, cioè quello che cresce nell’ambiente e nella stessa stagione in cui stiamo vivendo, allora ci adatteremo molto più facilmente all’ambiente esterno, semplicemente perché anche noi siamo fatti di quell’ambiente. Detto in un altro modo se ci nutriamo con alimenti che sopravvivono e crescono in un determinata condizione ambientale, tale cibo ci aiuta a vivere in armonia e a crescere proprio in quello specifico ambiente.
Ma che succede se mangiamo cibi fuori stagione? Magari provenienti da climi tropicali, molto diversi dal nostro?
Anche in questo caso il corpo si adatterà al clima di cui sono fatti tali alimenti, ma in questo caso poichè non viviamo in quel clima caldo e tropicale, il nostro organismo farà molta più fatica ad adattarsi al clima molto più freddo, piovoso, nebbioso, ecc .. dell’Italia. Per adattarsi quindi all’ambiente in cui si vive diventa fondamentale nutrirsi con alimenti di stagione e locali.
Quali alimenti possono predisporre o peggiorare le allergie?
Secondo quanto abbiamo detto finora gli alimenti tropicali come la frutta (fra cui la banana è la più consumata), le spezie ed in particolare caffè e cioccolato creano quindi uno squilibrio tra l’ambiente interno dell’organismo e quello esterno, causando una perdita di equilibrio ed una “debolezza” del nostro corpo. Secondo i concetti orientali di equilibrio energetico Yin - Yang, i cibi di caratteristiche Yin tendono a creare debolezza, soprattutto nelle parti superficiali dell’organismo, tra gli alimenti Yin, oltre ai cibi tropicali, troviamo anche l’alcol, basti pensare alla debolezza che proviamo dopo circa 1 ora dall’aver esagerato nel suo consumo, e tutti gli alimenti molto dolci, in particolare, zucchero, fruttosio , miele.
Le zone dell’organismo che vengono a contatto con le sostanze allergizzanti sono le mucose dei polmoni e dell’intestino, tessuti caratterizzati appunto dalla presenza di muco. La quantità di muco e la sua consistenza, o “appiccicosità”, non sono sempre uguali, come possiamo notare in caso di raffreddore; alcuni cibi tendono a modificare il muco amplificando la reazione anomala del corpo nei casi di allergie.
In particolare i grassi saturi tendono ad aumentare “l’appiccicosità” del muco, soprattutto quelli presenti nei latticini freschi, come latte, panna, mozzarella, ricotta, yogurt, gelato, mascarpone, ecc…. , alimenti che, a causa della loro caratteristica energetica Yin, tendono a creare reazioni nelle parti esterne e periferiche del corpo, cioè a contatto con l’ambiente esterno, come i polmoni e l’intestino.
Se consideriamo quindi che nei paesi ricchi il consumo di zuccheri, latticini, caffè, cioccolato, alcol è nettamente superiore a quello nei paesi poveri, non sembra poi così strano che le allergie siano diffuse soprattutto in questi paesi.
Quali alimenti migliorano la situazione?
Innanzitutto è bene ricordare che una riduzione importante degli alimenti sopra indicati può creare nell’organismo dei miglioramenti notevoli.
Oltre a tale riduzione però esistono alimenti che tendono a sciogliere ridurre il muco, ad asciugare dall’eccessiva umidità, a rinforzare il sistema immunitario.
Tra i cereali integrali voglio consigliarvi il miglio, per le sue capacità di contrastare l’umidità eccessiva e per il suo sostegno alla milza ed al sistema linfatico
Tra le verdure molto benefiche possono essere le verdure dolci, in particolare quelle tonde, come le cipolle, la zucca, il cavolo, le rape, ecc..; il modo migliore per cucinare sarebbe quello di farle stufare a lungo.
Infine i legumi sono un’ottima soluzione come fonte proteiche alternativa ai cibi animali, che tendono a darci troppi grassi saturi. In particolare la soia rossa, detta Azuki, ha un effetto molto positivo su intestino e sistema linfatico.
*Dr. Marco Bo, Operatore Olistico della Nutrizione, Professionista disciplinato ai sensi delle legge 4/2013, iscritto a SIAF, Assoc. di Categoria Professionale, con CODICE PI2132T-OP
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